ISCRIZIONE IPOTECARIA E
PREGIUDIZIO
REVISIONE DELL’ASSEGNO DI DIVORZIO: LA CORTE DI CASSAZIONE TORNA A FARE CHIAREZZA SUL CONCETTO DI GIUSTIFICATI MOTIVI SOPRAVVENUTI
Con l’ordinanza n. 1983 del 24.01.2022 i Giudici di legittimità hanno osservato che il mutamento sopravvenuto delle condizioni economiche e patrimoniali delle parti, costituisce il presupposto imprescindibile che il Giudice deve accertare affinchè possa avere luogo il giudizio di revisione dell’assegno. Per “giustificati motivi”, secondo la Corte di Cassazione, devono intendersi gli elementi di fatto che possono far sorgere un interesse ad agire per la modifica dell’assegno, non già una diversa interpretazione delle norme applicabili avvallata dal diritto vivente giurisprudenziale, posto che la funzione della giurisprudenza è ricognitiva dell’esistenza e del contenuto della norma, non già creativa della stessa.
LA CEDU CONDANNA NUOVAMEMTE L’ITALIA: CEDU 20 gennaio 2022 caso D.M e N.c Italia (ric 60083/19)
È quanto stabilito dalla Corte Europea per i diritti dell’uomo nel caso D.M. e N. c. Italia (ric.60083/19) del 20 gennaio scorso. La Corte precisa che la dichiarazione d'abbandono e l'adottabilità di un minore deve essere considerata l'extrema ratio, non la norma, come contestato al nostro Stato e questo provvedimento può essere applicato in casi tassativi e per gravi motivi che potrebbero compromettere il benessere psicofisico del bambino, considerato come il bene supremo. Tutti i provvedimenti di questa natura devono poi essere adeguatamente e concretamente motivati ( cfr anche Strand Lobben ed altri c. Norvegia [GC], A.M. ed altri c. Russia – genitore transgender- Cinta c. Romania, Manuello e Nevi c. Italia, X. c. Lettonia [GC] e Niccolò Santilli c. Italia nella rassegna del 13/9/19 e nei quotidiani del 6/7/21,18/2/20, 20/1/15,28/11/13 e 18/12/13).
ASSEGNO DI DIVORZIO
IN TEMA DI REVERSIBILITA’
DIRITTO ALL’ANONIMATO E RIVENDICA STATUS
CESSAZIONE REGIME LEGALE DI COMUNIONE
FIGLIO MAGGIORENNE NON AUTOSUFFICIENTE E ASSEGNO DI MANTENIMENTO. QUALI SONO I PRESUPPOSTI
Più precisamente per la Corte di Cassazione il figlio che ha raggiunto la maggiore età, ha diritto al mantenimento a carico dei genitori qualora, una volta concluso il percorso di studi prescelto, dimostri di essersi adoperato effettivamente per rendersi autonomo economicamente, impegnandosi attivamente per trovare un'occupazione lavorativa in relazione alle opportunità concrete offerte dal mercato del lavoro, anche eventualmente ridimensionando e/o rivalutando le proprie aspirazioni, senza quindi attendere di reperire una opportunità lavorativa consona alle proprie ambizioni e aspirazioni professionali.
IN TEMA DI MANTENIMENTO DEL FIGLIO MAGGIORENNE
RIDUZIONE CONTRIBUTO MANTENIMENTO E PANDEMIA
IN MERITO ALL'ORDINE DI PAGAMENTO DIRETTO EX ART. 156 CC
Il Giudice è chiamato solo a verificare la sussistenza o meno dell’inadempimento protratto per alcuni mesi del soggetto obbligato che non può giustificarsi opponendo diverse pretese creditorie o inammissibili compensazioni.
SCIOGLIMENTO UNIONE CIVILE
Il Collegio ha ritenuto che il Presidente anche in tali casi debba sentire gli uniti, prima separatamente e poi congiuntamente, e tentarne la conciliazione, che, qualora avvenga, comporterebbe la trascrizione del processo verbale di conciliazione nei registri dello stato civile quale revoca della manifestazione di volontà di scioglimento.
Nel caso, invece, di mancata conciliazione o di contumacia dell'altra parte, il Giudice dovrà verificare, ai fine della procedibilità della dell’azione, il decorso del termine dilatorio di 3 mesi tra la data della dichiarazione e la proposizione della domanda e l'invio di raccomandata a/r, o di altro mezzo idoneo, all'altra parte contenente la dichiarazione di voler procedere allo scioglimento disgiunto dell’unione civile.
ABBANDONO TETTO CONIUGALE E ADDEBITO DELLA SEPARAZIONE
SENTENZA E ISCRIZIONE GIUDIZIALE A GARANZIA
IL DIRITTO-DOVERE DI VISITA DEL GENITORE NON E’ COERCIBILE
I Giudici chiariscono che il diritto-dovere di visita può trovare una regolamentazione nei modi e nei tempi, ma non può essere oggetto di una condanna a un facere, né è possibile attribuire al mancato esercizio dello stesso un valore monetario.
CONTRIBUTO AL MANTENIMENTO FIGLI MAGGIORENNI
SCIOGLIMENTO CONGIUNTO DELL’UNIONE CIVILE
FIGLI MAGGIORENNI MA NON ECONOMICAMENTE AUTOSUFFICIENTI: IL LORO MANTENIMENTO
IL PADRE E’ ASSENTE: LA FIGLIA HA DIRITTO AL RISARCIMENTO
RISARCIMENTO DEL DANNO IN CASO DI TRADIMENTO CONIUGALE
DISTANZA GENITORI E AFFIDO CONDIVISO
I Giudici evidenziano che l’affido esclusivo deve considerarsi una misura estrema nel caso di inidoneità di uno dei due genitori.
ASSEGNO DIVORZILE E UNA NUOVA FAMIGLIA
L’assegno divorzile trae la propria origine dall'obbligo di solidarietà economica dell’ex coniuge. Da tale principio, secondo il Supremo Collegio, discende che la costituzione di una nuova famiglia di fatto, da parte del beneficiario dell’assegno, faccia venir meno tale diritto perché rescinde il rapporto di solidarietà post-coniugale che sopravvive al divorzio.
In senso conforme
Cass. civ., S.U., 11 luglio 2018, n. 18287
Cass. civ. 3 aprile 2015, n. 6855
AFFIDO CONDIVISO ANCHE PER IL CANE E IL GATTO
Pertanto, il Tribunale ha disposto l’affido condiviso a settimane alterne per il cane e il gatto della coppia così da garantire ad entrambi i coniugi di continuare il legame affettivo con gli animali, con spese veterinarie e straordinarie al 50%.
INTERNET NEMICO DELLA COPPIA
ANCORA IN TEMA DI ASSEGNO DIVORZILE
ASSEGNO DIVORZILE
CONVENZIONE SUL DIRITTO DI VISITA
MANTENIMENTO EX MOGLIE
La Corte di Cassazione nella sentenza n. 4797/2016 ha statuito che è irrilevante la breve durata del vincolo matrimoniale (nel caso de quo di solo due anni), e che è decisiva, al contrario la precaria condizione economica della donna. La breve durata del matrimonio non è ragione sufficiente per escludere la debenza dell’assegno divorzile. Bisogna prendere in esame il tenore di vita goduto dai coniugi in costanza di matrimonio.